Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Energie rinnovabili

L’eolico offshore con i droni

Per ridurre i costi dell’eolico offshore è possibile impiegare i droni. Può sembrare fantascienza, ma in realtà è un’idea su cui la società E.ON sta puntando da tempo, sovvenzionando un progetto pilota nella speranza che i risultati possano favorire ulteriori sviluppi. Il gruppo tedesco ha, infatti, avviato una collaborazione con Ampyx Power, un’azienda attiva nello sviluppo di Airborne Systems Wind Energy, una tecnologia che sfrutta proprio i droni per la produzione di energia eolica.

E’ noto che questi apparecchi possono rimanere sospesi quasi come fossero aquiloni, con un andamento ad otto che utilizza al meglio l’energia proveniente dalle correnti di alta quota. La forza del vento li allontana da una turbina eolica, ma essendo collegati ad un cavo che aziona una turbina, ne permettono lo svolgimento e il riavvolgimento continuo. La tecnologia è ancora in fase sperimentale, ma E.ON ci crede, tanto è vero che ha investito 3 milioni di euro: l’obiettivo dichiarato dell’azienda è quello di ridurre i costi dell’energia rinnovabile e questa tecnologia ne permette la produzione in luoghi dove oggi non è né economicamente né tecnicamente realizzabile.

I primi sviluppi dell’eolico coi droni sono attesi entro il 2025, quando si arriverà alla fase di commercializzazione. Questo sistema sarà economicamente più conveniente rispetto al classico offshore perché usa molto meno materiale ed è più facilmente riparabile. Le fondamenta e le torri per le turbine eoliche tradizionali costituiscono, infatti, circa il 30% del capitale richiesto per installare queste apparecchiature al largo. E più ci si sposta in mare aperto più i costi salgono, anche se, a dire il vero, l’aumento di vento determina una crescita di energia che poi compensa le maggiori spese.

Ma con droni connessi a generatori tramite cavi lunghi 400 metri potrebbe essere possibile produrre ancora più energia, dal momento che questi velivoli possono sfruttare altezze a cui le correnti sono più costanti e forti. Il fattore di capacità, secondo i test effettuati da E.ON, è del 70% quando i parchi eolici attuali raggiungono a malapena il 50%. Sulla base di questi calcoli, si punta a dimezzare il costo dell’eolico offshore entro 10 anni.

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