Dal MIT l’aereo ibrido-elettrico che cattura il suo inquinamento
Un gruppo di ricercatori del MIT sta lavorando al progetto di un innovativo aereo ibrido-elettrico, un mezzo che potrebbe catturare fino al 96% degli ossidi di azoto emessi dal suo motore termico, evitandone il rilascio in atmosfera.
Alla classica quota di crociera, infatti, i velivoli emettono un flusso costante di ossidi di azoto (o NOx), i cui effetti collaterali portano a malattie respiratorie croniche, patologie cardiache o a peggiorare le condizioni di chi è malato di asma. E come se non bastasse, alcuni di questi ossidi in presenza di radiazione solare possono reagire con l’ossigeno creando ozono e particolato fine.
Il nuovo concept si rifà ai sistemi di controllo delle emissioni impiegati nei veicoli pesanti su strada: molti camion diesel, infatti, oggi contengono centraline di controllo postcombustione per limitare gli inquinanti prodotti dai motori. Il team del MIT ha ripreso un design analogo ma con una veste un po’ più di matrice elettrica.
Oggi gli aerei funzionano grazie a motori a reazione, fissati sotto ogni ala, che ospitano una turbina a gas che mette in moto un’elica, lasciando fluire dal retro i gas di scarico ed inibendo di fatto la possibilità di impiegare dispositivi di controllo delle emissioni, perché interferirebbero con la spinta prodotta dai motori.
Nella nuova versione di aereo ibrido-elettrico, o “turbo-elettrico”, sebbene la propulsione dipenda ancora da una turbina a gas convenzionale, verrebbe inserita nella stiva dell’aereo e azionerebbe un generatore elettrico, anch’esso nella stiva, in grado di alimentare direttamente le eliche.
Questo nuovo design consente, quindi, di inserire un sistema di controllo deputato a ridurre le emissioni prima di immetterle in atmosfera. I dettagli del progetto, incluse le analisi del costo prevedibile del carburante e degli impatti sulla salute, sono stati pubblicati sulla rivista Energy and Environmental Science.
