Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Energie rinnovabili

Batterie in alluminio-grafite

Manco a dirlo arriva proprio dalla Cina la nuova batteria low cost che promette di mandare in pensione gli ioni di litio. La chiave del successo sta in una nuova coppia di materiali, per la verità abbastanza comuni, nota come AGDIB (acronimo di Alluminum Graphite Dual Ion Battery), in pratica alluminio e grafite (per intenderci il materiale di cui è fatta la mina delle matite). Il nuovo dispositivo, messo a punto dall’Accademia cinese delle Scienze, permetterebbe, rispetto alla tecnologia al litio oggi presente sul mercato, minor peso, volume e costo di produzione nonché una più elevata densità energetica. Inoltre, gli elementi che costituiscono gli elettrodi sono ecologici e facilmente reperibili e l’elettrolita impiegato non è nient’altro che un composto di sale di litio e solvente carbonato.

Per il team che ha lavorato al progetto, i cui risultati sono stati pubblicati su Advanced Materials Energy, è stato fatto una passo avanti molto importante, soprattutto in un’ottica di smaltimento delle batterie: come è noto, infatti, la maggior parte dei dispositivi di energy storage contengono metalli tossici negli elettrodi che comportano costi di smaltimento elevati. Inoltre, rispetto alle batterie al litio ordinarie, la AGDIB mostra un notevole vantaggio riguardo ai costi di produzione (ca 50 per cento in meno), di densità specifica (ca 1.3-2.0 volte più alta), e di densità energetica (ca 1,6-2,8 volte maggiore). Il meccanismo alla base di questo dispositivo obbedisce ad un duplice processo: intercalazione/lega ionica.

Già nei primi test il team ha calcolato che il sistema è capace di garantire una densità di energia di ca 222 kg Wh -1. In altre parole, rispetto agli ioni di litio commerciali e ai condensatori elettrochimici, l’AGDIB ha evidenziato un considerevole miglioramento delle prestazioni.

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