Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Attualità

La vita fino a 200 anni

Secondo le previsioni del Global Watchage Index, nel 2050 oltre il 21% della popolazione mondiale, ossia 2 miliardi di persone, avrà un’età superiore a 60 anni, ora sono solo, si fa per dire, 900 milioni. Però, la possibilità di vivere più a lungo non ci renderà immuni da malattie, perché le patologie degenerative sono in costante aumento così come le differenze di aspettativa di vita tra i Paesi ricchi e poveri: nel 1990 era di 5,7 anni ora è salita a 7,3.

Proprio per farci vivere in buona salute e più a lungo diverse equipe di studiosi sono allo studio di un vaccino che ci consenta di raggiungere l’età di almeno duecento anni sulle nostre gambe. La ricerca si sta muovendo in molte direzioni: c’è chi analizza le staminali, chi cerca di riprodurre i nostri organi avvalendosi delle potenzialità della tecnologia come le stampanti 3D e chi, infine, sta studiando le capacità rigenerative del sangue umano immettendo plasma giovane sugli anziani, dopo averle sperimentate sui topi da laboratorio.

In altri casi, come l’Università di Liverpool, si sta portando avanti una ricerca alternativa sulle Balaena Mysticetus, ossia la balena artica. Questo enorme cetaceo può arrivare fino a 20 metri di lunghezza e pesare fino a 100 tonnellate. Inoltre, è tra gli animali più longevi, può infatti vivere oltre i 200 anni e spesso riesce a raggiungere questo traguardo completamente in assenza di malattie. Qui, di fatto, si è alla ricerca di quei sistemi di resistenza all’invecchiamento e al cancro che si auspica di individuare sequenziandone il genoma.

Dall’altra parte dell’Atlantico, per l’esattezza ad Harvard, si cerca invece di trovare il kit di immortalità indagando su altre specie di animali, come le talpe senza pelo, che sono immuni al cancro, ed il vespertilio di Brandt, un pipistrello piccolissimo che pesa al massimo 30 grammi ma vive più di 40 anni.

L’obiettivo di tutti è comunque quello di scoprire il fatidico interruttore che a un certo punto della nostra vita decide di spegnere le cellule. Questo per assicurarci di arrivare a 70 anni conservandoci sani esattamente come a 50, senza però far la fatica di dover necessariamente sostituire il nostro DNA ed ecosistema con quello di balene, talpe e pipistrelli.

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