Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Attualità

Nel 2019 riciclati in Italia il 71% degli imballaggi

Secondo le stime del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI), che si occupa del recupero e riciclo dei materiali di imballaggio, nel 2019 l’Italia ha riciclato ben il 71% dei rifiuti di imballaggio, equivalente a circa 9 milioni e mezzo di tonnellate.

I dati del 2019 indicano una crescita rispetto al 2018, quando la percentuale di riciclo aveva raggiunto il 69,7%. “Un segno che i risultati continuano a migliorare, anche alla luce del fatto che lo scorso anno l’immesso al consumo è cresciuto: dai 13 milioni e 267mila tonnellate del 2018 siamo passati a sfiorare i 13 milioni e mezzo. Una percentuale di riciclo più alta, insomma, nonostante sia cresciuto il quantitativo di imballaggi sul mercato”, afferma Giorgio Quagliuolo, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi. “Se pensiamo che la richiesta dell’Europa è quella di raggiungere il 65% entro il 2025, possiamo dirci molto soddisfatti e guardare con ottimismo al futuro dell’economia circolare nel nostro Paese”, aggiunge Quagliuolo.

Entrando più nello specifico, CONAI calcola che in Italia sono state complessivamente avviate a riciclo 390.000 tonnellate di acciaio, 52.000 tonnellate di alluminio, 4 milioni e 14mila tonnellate di carta, 1 milione e 995mila tonnellate di legno, 1 milione e 79mila tonnellate di plastica e 2 milioni e 10mila tonnellate di vetro.

Ed i numeri migliorano considerando anche gli imballaggi che, nel 2019, hanno evitato la discarica (riciclo + recupero energetico): un totale di 11 milioni e 49mila tonnellate, ossia l’82,4% dell’immesso al consumo, con una crescita di circa il 2% rispetto al 2018 nonostante il 2019 sia stato caratterizzato da un crollo del valore delle materie prime seconde, macero in primis.

Limitandosi alla quota parte di imballaggi gestita direttamente da CONAI e dai suoi Consorzi di filiera (RICREA, CIAL, COMIECO, RILEGNO, COREPLA e COREVE), si registrano quasi 600mila tonnellate di materiale in più proveniente dalla raccolta differenziata, non assorbite cioè dal mercato e rientrate in convenzione con il sistema consortile. Imballaggi per i quali CONAI, nel suo ruolo di sussidiarietà al mercato, ha direttamente assicurato lo sbocco a riciclo.

“Non dimentichiamo che, per quanto l’Italia sia oggi un modello di economia circolare in Europa, ci sono ancora traguardi da raggiungere. Oltre al crollo del prezzo delle materie prime seconde, va risolto anche il problema della loro collocazione sul mercato: occorre incentivare l’uso di materia riciclata. Senza contare che la carenza di impianti, soprattutto in alcune regioni del Sud, rischia di essere un freno sia per la nostra attività sia per gli sforzi di imprese e cittadini”, conclude Quagliuolo.

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