Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Energie rinnovabili

Energia dalle onde

La svedese CorPower Ocean è impegnata nella progettazione di un impianto per lo sfruttamento dell’energia dalle onde ed ha preso spunto dal muscolo cardiaco umano più efficiente che si conosca, il cuore. E’ così venuta alla luce WaveSpring, una moderna tecnologia di produzione energetica capace di trasformare le onde marine in elettricità con un’efficienza mai vista prima.

Grazie ai risultati confortanti seguiti ai primi test effettuati, la Società è certa di poter immettere facilmente il proprio dispositivo sul nascente mercato dell’energia dalle onde. Nonostante l’abbondanza in questi ultimi anni di progetti, i concorrenti veri sono ancora pochi e i primati sono quasi tutti concentrati nelle acque del nord Europa, come ad esempio il più grande impianto realizzato finora per la produzione di energia dalle onde (dalla Seabased).

Le aspettative dell’azienda svedese sono davvero grandi, infatti WaveSpring sarebbe più economico da produrre e genererebbe tre volte l’output energetico ottenuto oggi dal miglior design in circolazione. Il dispositivo consta di una boa galleggiante di circa otto metri di diametro collegata al fondo marino tramite un cavo di ormeggio ed è in grado di assorbire energia in modo combinato sia dalla corrente superficiale che dal movimento di sollevamento delle onde.

Il corpo di WaveSpring è in grado di oscillare in risonanza con le onde in arrivo, ampliando la capacità di catturare il movimento e di conseguenza l’energia prodotta: una singola boa posta in mare aperto è capace di sviluppare circa 250 kilowatt di potenza, abbastanza cioè per coprire il fabbisogno elettrico di ben 200 abitazioni. CorPower sostiene che la sua macchina non solo sia tre volte più efficiente delle più recenti tecnologie per la cattura dell’energia delle onde ma anche che utilizzi meno materiali, arrivando così ad un costo al kW inferiore a quello degli altri impianti oggi esistenti.

I dati che emergono dai primi test effettuati comproverebbero la capacità di WaveSpring di competere con altre tecnologie di produzione energetica da fonti rinnovabili marine, come l’eolico offshore. Ma per raggiungere il vero obiettivo della Società, che prevede di toccare un costo di 150 euro/kWh per i primi array per poi scendere sotto i 100 euro con i grandi volumi, di strada da fare ce n’è ancora molta. Le prove e i perfezionamenti comunque proseguiranno senza sosta, anche grazie al nuovo finanziamento da 6,5 milioni di euro ottenuto di recente, che darà il via ad un terzo round di valutazioni che includeranno anche dei test in un ambiente controllato per la verifica delle performance e dell’affidabilità, seguito dall’installazione in mare a Scapa Flow, un sito di prova ubicato nell’arcipelago delle isole Orcadi in Scozia.

CorPower ha intenzione di mettere sul mercato i primi WaveSpring già a partire dal 2020. Il progetto è patrocinato anche dall’Agenzia Svedese per l’Energia e Wave Energy Scozia.

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