Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Tecnologie emergenti

Zeolite

La crescente necessità di proteggere il clima sta spingendo la tecnologia a trovare sempre più nuove ed originali soluzioni. E’ recente, infatti, la notizia dello sbarco in Italia di un sistema assolutamente innovativo, già commercializzato in Germania, che sfrutta una pietra, la zeolite, in grado di produrre e rilasciare energia termica. Questa specie di sasso, molto simile alla ceramica, è un materiale naturale composto da parti di ossidi di alluminio e silicio, non è tossico, non è combustibile, non è nocivo per l’ambiente e consente di realizzare pompe di calore ad altissimo rendimento. Grazie alla sua porosità assorbe e rilascia grandi quantità di vapore acqueo, riscaldandosi fino a raggiungere temperature in grado di alimentare l’impianto termico.

Quest’importante scoperta si deve ad un team di ricercatori della Vaillant, un gruppo internazionale con prodotti che spaziano dalle caldaie per piccole abitazioni agli impianti centralizzati per grandi edifici e dai pannelli solari alle pompe di calore geotermiche, che per primo ha sperimentato l’impianto zeoTherm, un mix di super tecnologie (pompa di calore a zeolite, caldaia a gas a condensazione e solare) che consente di ottenere un rendimento superiore del 20% rispetto ai sistemi a condensazione. Con questo nuovo tipo di impianto le emissioni di CO2 ed il consumo di energia vengono abbattute del 20% rispetto alla semplice tecnologia a condensazione e del 30% rispetto alle caldaie tradizionali. Considerando, ad esempio, una città come Milano, la sola sostituzione con caldaie a condensazione, senza, quindi, l’ausilio della zeolite, permetterebbe di risparmiare ben 150mila tonnellate all’anno di anidride carbonica, equivalenti a 500mila automobili in meno che ogni giorno girano nelle nostre città oppure a 103 giorni senza auto. Il che si traduce in un risparmio in bolletta che può arrivare fino al 60%.

La pompa di calore a gas zeolite e acqua zeoTherm sfrutta l’energia che arriva dai collettori solari termici per il 30%, dal gas per il 20% e dalla zeolite per il 50%. Ogni caldaia, che richiede uno spazio di almeno 7 metri quadrati, precarica 50 chili di zeolite. Essendo estremamente igroscopica, questa pietra, che è stata riprodotta sinteticamente nei laboratori di Vaillant, attrae le molecole d’acqua e le immagazzina nei pori sulla sua superficie. Quando l’acqua viene assorbita, la zeolite genera calore fino a 80 gradi centigradi che viene impiegato in un sistema di riscaldamento. Portata alla temperatura di 120 gradi l’acqua viene, poi, espulsa dalla zeolite sotto forma di vapore acqueo e il calore di condensazione risultante, detto di desorbimento, può quindi, essere utilizzato.

Questo sistema ha il grosso vantaggio di non aver bisogno di manutenzione, perché la zeolite dura fino a 300 anni ed è racchiusa in un contenitore isolato che non viene toccato per i controlli, eseguiti invece sui collettori solari e l’impianto a gas. L’unico limite che gli si potrebbe imputare è quello di rendere al meglio solo in case di classe energetica molto alta, perché la potenza termica arriva solo fino a 10 kW per il riscaldamento, pertanto per case di classe energetica più bassa sarebbe molto meno efficace. Questo primo modello è dedicato ad abitazioni monofamiliari, ma è allo studio un progetto anche per palazzi. L’efficienza energetica e l’attenzione all’ambiente continua, però, ad avere un costo estremamente elevato: 15mila euro pannelli solari compresi.

Translate »