Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Energie rinnovabili

Acqua più aria uguale benzina

Benzina da acqua e aria, ovvero come catturare anidride carbonica dall’aria che respiriamo quotidianamente e trasformarla in carburante, risolvendo nel contempo l’attuale grave crisi energetica e riducendo il riscaldamento globale. In pratica si potrebbe produrre petrolio a costi irrisori col vantaggio di rimuovere dall’atmosfera ossido di carbonio, uno dei principali gas serra prodotto dalla combustione di materie prime fossili. La scoperta, fatta da una società di ingegneria britannica nata ad hoc, l’Air Fuel Syntesis, è ancora in fase embrionale e, quindi, necessita di ulteriori e necessari perfezionamenti, ma ha tutte le carte in regola per diventare un’autentica rivoluzione tecnologica in grado di scuotere il mercato dei combustibili, cambiando irreversibilmente il nostro futuro.

Il processo messo a punto dai chimici industriali inglesi non è particolarmente complesso. Si parte dalla soda caustica, che reagendo con anidride carbonica catturata dall’atmosfera origina carbonato di sodio, successivamente processato per ricavare anidride carbonica pura. In parallelo un deumidificatore sottrae all’aria vapor acqueo, che attraverso un sistema elettrolitico viene separato in ossigeno e idrogeno. Quest’ultimo viene combinato alla CO2 per ottenere metanolo, che, infine, viene riformulato in benzina e idrocarburi fino al prodotto finito.

In questo primo stadio di ricerca, durato due anni e costato 1,3 milioni di euro, sono stati generati solo cinque litri di benzina, ma l’azienda di Stockton spera di avere entro due anni uno stabilimento più grande capace di produrre a livello commerciale una tonnellata di benzina al giorno. Con la stessa tecnica ha anche in programma di sviluppare un carburante verde per aerei, permettendo in questo modo voli a tasso zero di emissioni di carbonio.

Le potenzialità, secondo l’impresa inglese, sono enormi e potrebbero cambiare per sempre il panorama economico ed ambientale del Regno Unito. Mentre nella fase iniziale verrà usata l’elettricità della rete nazionale, per cui il sistema per estrarre l’anidride carbonica dall’aria per creare carburante è al momento troppo costoso (si parla di 400 sterline per catturare una tonnellata di CO2), in futuro si potranno sfruttare altre fonti rinnovabili di energia, a partire dal vento, dal sole e dalle maree. L’aspettativa è quella di produrre carburante su larga scala, usando proprio energie rinnovabili, già dalla fine del 2014.

La nuova benzina pulita può essere immagazzinata, trasportata e impiegata anche negli attuali motori, pur non contenendo gli additivi che si trovano normalmente nei carburanti tradizionali. Può essere utilizzata, quindi, senza bisogno di nuove e costose infrastrutture e una volta che i costi saranno abbattuti, come è sempre successo storicamente per le nuove tecnologie, potrebbe essere realmente a portata di mano, come si augurano in tanti, a partire dagli ambientalisti fino agli stessi produttori di automobili.

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