Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Attualità

Fotovoltaico organico stampato

Un gruppo di ricercatori della Linköping University, in Svezia, offre un’importante chance al fotovoltaico organico stampato, avendo messo a punto un metodo ancora più semplice rispetto a quello attuale, per produrre il solare in plastica.

Secondo il team, la nuova tecnica accorcia i tempi di produzione pur mantenendo inalterata l’efficienza di conversione della luce solare in elettricità: questo ulteriore miglioramento potrebbe consentire alla tecnologia di recuperare terreno aprendo la strada alla distribuzione commerciale.

Anche se notevolmente ridotto negli ultimi anni, esiste ancora un gap d’efficienza significativo rispetto alle tradizionali celle in silicio. Tuttavia, per i ricercatori svedesi le due tecnologie non devono obbligatoriamente coesistere sullo stesso mercato. Ad esempio, il fotovoltaico organico può essere utilizzato in molti contesti, non ultimi quelli in cui le sue proprietà speciali sono più utili: parliamo della semitrasparenza, della morbidezza, della flessibilità, dell’economia dei materiali e delle tecniche produttive e della possibilità di ottenere celle e pannelli in colori diversi.

In pratica, il team ha sviluppato un fotovoltaico organico stampato composto da due sottili strati di plastica incollati tra loro grazie allo stesso materiale fotoattivo. Le due pellicole plastiche sono ricavate da due varianti del polimero conduttivo PEDOT-PSS, generalmente utilizzato nell’elettronica organica, e svolgono la funzione una del catodo e l’altra dell’anodo della cella solare. A tenerle unite ci pensa il PCBM, un derivato del fullerene C60, che fu sintetizzato per la prima volta negli anni ’90.

I due film di plastica, uno con gli anodi e l’altro coi catodi, vengono ricoperti da materiale attivo prima che l’unità completa venga laminata: in tal modo si riduce il numero di difetti che si riscontrano in fase di stampa che avrebbero richiesto precedentemente diverso tempo per essere eliminati in maniera da evitare cortocircuiti.

I nuovi moduli di fotovoltaico organico stampato sono ora in fase di sviluppo e produzione dalla società spin-off Epishine.

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