Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Tecnologie emergenti

Batterie al grafene

Il problema principale delle batterie al litio risiede nel fatto che bisogna necessariamente scegliere tra velocità di ricarica e capacità, quindi ottenere valori alti per entrambi i parametri non è cosa semplice. Ma forse siamo ad una svolta, stando almeno a quanto sostengono i ricercatori della Samsung, che lavorando con la Seoul National University avrebbero trovato la soluzione ideale grazie ad un materiale ancora poco noto, il grafene, che se unito ad un composto di ossigeno e silicio (SiOx), origina quella che viene comunemente chiamata “palla di grafene“, simile in superficie ad un normalissimo popcorn.

Rivestendo gli elettrodi con questa palla si è riusciti ad ottenere una batteria in grado di caricarsi completamente in soli 12 minuti (ossia 5 volte più rapidamente di oggi), con una capacità che può aumentare fino ad un + 45% rispetto a quelle attualmente esistenti. La ricerca, se troverà sbocchi commerciali, potrebbe portare a veicoli elettrici oltre che più leggeri anche più rapidi da ricaricare.

L’attuale tecnologia agli ioni di litio ha il grosso svantaggio di essere caratterizzata da reazioni collaterali che possono usurare gli elettrodi, specialmente se la batteria viene caricata troppo in fretta, a differenza del grafene, che invece è capace di ridurre l’usura aumentando, nel contempo, la conduttività.

I ricercatori, che hanno già pubblicato i risultati su Nature, affermano che non si tratterà dell’ennesima bolla di sapone, tanto è vero che il Samsung Advanced Institute of Technology ha già registrato due brevetti per la tecnologia della palla di grafene negli Stati Uniti e in Corea. Già a partire dal 2021-2022 la nuova tecnologia potrebbe imporsi nel settore degli accumulatori per l’elettromobilità, riuscendo finalmente a superare i ben noti problemi strutturali che finora sembravano insormontabili.

Disporre di batterie che si ricaricano completamente in circa una decina di minuti potrebbe davvero rendere le auto elettriche molto più appetibili, anche se l’autonomia restasse invariata. All’industria automobilistica non resterà altro da fare che scegliere la dimensione più opportuna per le batterie, decidendo se indirizzarsi su batterie più piccole per veicoli più leggeri, o continuare a produrre grandi accumulatori che grazie all’attuale tecnologia possono assicurare un’autonomia maggiore rispetto ad oggi.

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