Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Mobilità

Occhiali per guidare con la realtà aumentata

Si chiama Augmented Vision ed è un progetto di smart car veramente rivoluzionario. Parliamo di occhiali che impiegano la tecnologia di realtà aumentata per garantire livelli maggiori di confort e soprattutto sicurezza di chi sta alla guida. La soluzione presentata dalla casa automobilistica Mini cambia di fatto il sistema di visualizzazione digitale dentro l’abitacolo, utilizzando al meglio la connettività fra auto e dispositivo. Si tratta ancora di un semplice esperimento e anche se le eventuali ripercussioni sul mercato sono lungi dal venire rappresenta già una ghiotta anticipazione dell’automobile del prossimo futuro.

Ciò che è stato inventato, grazie anche all’aiuto di diverse aziende tecnologiche, è un sistema interconnesso che, basandosi sull’intelligenza di sensori, software e telecamere, offre al conducente progredite funzionalità interattive attraverso degli speciali occhiali a realtà aumentata, che rievocano lo stile moderno del marchio Mini. Una delle caratteristiche principali del sistema è la capacità di dare informazioni rilevanti nel campo visivo del conducente, sopra il volante, senza occultare altri soggetti presenti sulla strada.

In pratica sono a disposizione una serie di opzioni base, come la navigazione attraverso i punti di destinazione scelti in precedenza al di fuori del veicolo, la visualizzazione in modalità “head-up display” di grandezze come la velocità di crociera e i limiti di velocità, l’identificazione dei segnali analogici riguardanti i luoghi di interesse presenti sulla strada e l’avviso dei messaggi sms in entrata registrati dal computer di bordo. Altri servizi più avanzati comprendono invece la vista a raggi X attraverso alcune parti del veicolo (come montanti e porte) per rendere visibili le aree esterne o gli oggetti nascosti dall’auto e il sistema di aiuto per il parcheggio che riproduce le immagini da una fotocamera integrata nelle lenti degli occhiali per rendersi conto più agevolmente e con un maggior grado di accuratezza degli spazi attorno al veicolo.

Sebbene non si tratti di un fenomeno diffuso su larga scala sono già numerose le applicazioni di dispositivi indossabili con capacità di realtà aumentata in settori come la medicina o l’industria spaziale. Mini di fatto è la prima nell’universo delle quattro ruote a scommettere sull’interazione fra un dispositivo digitale e l’automobile.

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