Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Attualità

Il grattacielo in legno più alto del mondo

In Svezia il grattacielo in legno più alto del mondo. È uno dei progetti più avanzati degli ultimi anni e se la sua costruzione venisse definitivamente approvata potrebbe trasformare completamente lo skyline di Stoccolma.

Per celebrare il primo secolo di vita della Hsb Stockholm, poco nota in Italia ma che nel Paese scandinavo rappresenta una delle più importanti imprese di costruzione, è stato bandito un concorso per la realizzazione, entro il 2023, del nuovo headquarters della Società. Tra i progetti presentati, il più affascinante è senza dubbio quello proposto dagli studi di architettura CF Møller e Dinell Johansson: si tratta del Wooden Skyscraper, edificio di ben 34 piani che dovrebbe diventare il grattacielo in legno più alto del mondo.

La struttura in legno, completamente ecosostenibile e che promette di essere più sicura al fuoco di quanto non lo siano acciaio e cemento, sarà rivestita con pannelli solari che assicureranno la completa autonomia energetica e termica, mentre decine di alberi saranno piantati nell’area esterna dell’edificio. I 34 piani saranno occupati, oltre che da semplici appartamenti, anche da caffè e servizi scolastici e i progettisti affermano che l’intero blocco di legno impiegato per costruire questo edificio sarà costituito dal 15% di acqua, per cui nel caso scoppiasse un incendio l’acqua evaporerebbe impedendo de facto alla struttura di prendere fuoco.

L’edilizia in legno, da sempre molto popolare in Svezia, sembra stia avendo un boom soprattutto negli ultimi anni, tanto è vero che nel centro cittadino esiste già un edificio di sette piani costruito principalmente con questo materiale, e potrebbe ben presto trovare numerosi proseliti anche in Europa, a causa sia dei costi relativamente bassi che delle proprietà meno inquinanti. La ragione principale per cui un edificio di queste dimensioni non è stato ancora costruito è perché probabilmente acciaio e cemento continuano ad avere il monopolio del mercato dell’edilizia, anche se bisogna ammettere che proprio di recente l’industria delle costruzioni è diventata più sensibile ai problemi ambientali.

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