Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Tecnologie emergenti

Wi-Vi: sistema che riconosce i nostri movimenti attraverso i muri

I ricercatori del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del MIT hanno messo a punto una tecnologia che consente di riconoscere i movimenti delle persone anche attraverso solidi muri. A onor del vero risultati simili erano, già, stati ottenuti in precedenza, ma attraverso segnali radar che viaggiavano su frequenze destinate ad usi militari, mentre ora il nuovo sistema, denominato Wi-Vi, utilizza, invece, segnali radio a bassa potenza, quelli, per intenderci, dello stesso tipo impiegato per le comunicazioni Wi-Fi.

Il principio su cui si basa questa tecnologia è molto semplice: quando un’onda radio colpisce un oggetto in parte lo attraversa e in parte viene riflessa. E a differenza del comune radar, che è in grado di individuare la presenza di oggetti inviando segnali radio e captandone le riflessioni ad eccezione degli ambienti chiusi, dove i riflessi sono talmente numerosi da non essere decifrabili, il Wi-Vi riesce ad aggirare l’ostacolo utilizzando due trasmettitori che inviano segnali identici. Mentre in una prima fase viene rilevata l’eco dei due segnali, in una seconda l’informazione viene impiegata per alterare i due segnali in modo tale che interferiscano tra loro, annullandosi. Se però, tra una fase e l’altra, l’oggetto si è spostato, la cancellazione non è perfetta e il risultato si traduce in un segnale non nullo: è, pertanto, possibile individuare non solo la posizione di una persona in movimento, ma anche alcuni suoi semplici gesti.

Rispetto ad altri sistemi visti in passato, che rilevavano il movimento adoperando batterie di ricevitori separati, qui è sufficiente un unico ricevitore, con notevole riduzione sia dell’ingombro che dei costi.

Le applicazioni più probabili sono in campo militare e di ordine pubblico, per individuare il numero e la posizione delle persone presenti all’interno di uno stabile prima di tentare un’irruzione. Ma esistono anche altre possibilità: ad esempio la rilevazione di superstiti sotto le macerie di un terremoto o, nell’ambito di applicazioni domotiche, la creazione di interfacce gestuali che non necessitino di un contatto visivo diretto con l’utilizzatore. L’unico problema che questo sistema presenta riguarda probabilmente gli aspetti di privacy, nel senso che non è confortante sapere, ad esempio, che in futuro un topo d’appartamento o uno stalker possa tenere sotto controllo i nostri movimenti anche all’interno delle mura casalinghe.

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