Testata registrata presso il tribunale di Milano in data 20 luglio 2012 al n° 320 – ISSN 2281 – 1249

Energie rinnovabili

Micro e minieolico

Oggi l’alternativa alle grandi turbine si chiama micro e minieolico, con un prezzo al kW installato che oscilla tra 1.800 e 5.000 euro, e nei prossimi anni ASSIEME (ASSociazione Italiana Energia Mini Eolica) stima che in Italia si potrebbe arrivare a 20-30 MW annui con impianti da 1 a 200 kW di potenza.

Nell’ultimo periodo grazie agli incentivi molte famiglie italiane si sono orientate verso il solare fotovoltaico, ora la normativa in vigore sta spingendo sempre più verso piccole macchine eoliche che convertono la forza del vento in energia elettrica. Attualmente si possono trovare in commercio sia piccoli generatori ad asse orizzontale, cioè simili alle grandi turbine ma su scala ridotta, che ad asse verticale, ossia con le pale in verticale disposte a corona attorno all’asse di rotazione. Di fatto non esiste un elenco ufficiale, ma normalmente le turbine con un’area coperta dalle pale fino a 2 metri quadrati, diametro del rotore fino a 1,6 metri e potenza inferiore a 1 kW sono dette micro, mentre quelle da 1 a 200 kW in Italia vengono chiamate mini (in ambito domestico hanno generalmente una potenza fino a 5 kW). Il limite superiore dei 200 kW nasce proprio dal sistema incentivante italiano, basato su una tariffa omnicomprensiva valida per turbine da 1 a 200 kW. Chi non accede a questa tariffa, in genere con turbine di potenza inferiore a 3 kW, può comunque richiedere lo scambio sul posto, nel senso che il proprietario dell’impianto può immettere in rete l’energia prodotta in eccesso per poi prelevarla successivamente.

Il grosso vantaggio di queste piccole macchine è che possono essere impiegate in siti dove per ragioni di carattere ambientale non può essere realizzato un impianto eolico di grosse dimensioni. In Italia esistono molte zone con ventosità medie favorevoli non ancora sfruttate ma, in generale, non conviene installare una piccola turbina in luoghi con velocità medie del vento inferiori a 4,5-5 metri al secondo. Il sito di installazione deve essere scelto con attenzione, effettuando quasi sempre un’analisi anemometrica per verificare nel dettaglio il potenziale eolico e puntando il più possibile su un’area scevra di barriere, in modo tale che il vento non venga ostacolato e non se ne perda la forza sfruttabile. Infatti, tutte le sperimentazioni di piccole turbine eoliche su edifici o in zone densamente abitate hanno fornito risultati poco confortanti, proprio a causa di questo problema.

Venendo al discorso legislativo sappiamo che nonostante esista una legge nazionale che prevede che per macchine di potenza da 1 a 20 kW debba essere richiesta la PAS (Procedura Abilitativa Semplificata), molte Regioni tendono a fare leggi non sempre migliorative, ad esempio alcune ne hanno limitato il campo d’azione e hanno imposto una comunicazione semplice, procedura meno complessa della PAS, da 1 a 5 kW in zone non legate a vincoli ambientali e architettonici, altre hanno, invece, esteso la PAS alle turbine da 20 a 200 kW.

Il range dei costi delle micro e miniturbine eoliche è molto ampio, a differenza delle grandi turbine. In particolare, il prezzo, esclusa l’installazione, di un pacchetto completo (turbina, controller, torre e inverter) varia, infatti, da 1.800 a 5.000 euro al kW installato a prescindere dalla potenza della macchina. Il costo della turbina dipende, oltre che dalla scelta dei materiali, anche dal livello di complessità richiesto in ambito progettuale e manifatturiero. Infatti, le linee di produzione non sono completamente automatizzate: le lavorazioni meccaniche, i motori e le pale sono fatte tutte a mano e sul mercato esistono già costruttori cinesi e indiani, oltre a naturalmente europei e americani. A differenza di quanto avviene per gli impianti fotovoltaici, per le piccole turbine eoliche non è ancora prevista la detrazione fiscale del 50%, che ne agevolerebbe non poco una più rapida diffusione in Italia.

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